
Con una perdita di 38 milioni nel 2024 e senza alternative realistiche all’orizzonte, il CdA di illimity ha dato il via libera all’offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) lanciata da Banca Ifis. Una decisione che, al netto della formula tecnica («corrispettivo congruo dal punto di vista esclusivamente finanziario»), nasconde una realtà più dura: andare avanti da soli sarebbe stato troppo rischioso.
L’offerta prevede:
▪️ 0,10 nuove azioni Ifis per ogni azione illimity
▪️ Conguaglio in contanti pari a 1,506 euro
▪️ Rapporto implicito di concambio: 0,17x
Il board ha sottolineato che il 2025 sarà un anno di “transizione e riallineamento”, mentre il piano stand-alone di illimity, pur esistente, richiederebbe tempo, capitali e fiducia da parte del mercato: un lusso difficile da permettersi nel contesto bancario attuale.
⚠️ Restano però molte criticità:
▪️ Nessun piano industriale dettagliato da parte di Ifis
▪️ Scarse informazioni su sinergie, costi di integrazione e impatto occupazionale
▪️ Solo il 6% delle sinergie stimato a favore degli azionisti illimity
▪️ Governance futura sbilanciata, con uscita da logica public company
▪️ Cet1 pro-forma sotto il 14%, con potenziali rischi patrimoniali
Insomma, più un sì forzato che un abbraccio convinto. Ma, dopo mesi di ricerca vana di un partner strategico e con i rilievi di Banca d’Italia che hanno peggiorato i conti, restare da soli era forse l’alternativa peggiore.
📅 L’adesione all’Opas sarà possibile dal 20 maggio al 27 giugno (salvo proroghe). Il pagamento è previsto per il 4 luglio 2025.
👉 L’operazione è partita. Ora tocca al mercato.