Le imprese italiane stanno iniziando ad adottare l’Intelligenza Artificiale (AI), ma incontrano vari ostacoli. Tra le principali difficoltà ci sono la mancanza di competenze adeguate, la complessità della trasformazione tecnologica e le questioni etiche e legali.

L’AI può essere utile per analisi predittive, decisioni aziendali, gestione dell’automazione e ottimizzazione delle risorse MA:

➡ Solo una azienda italiana su quattro ha un piano di sviluppo per l’AI.

Secondo il rapporto di Minsait e dell’Università Luiss Guido Carli, la maggior parte delle imprese non ha piani concreti per integrare l’AI.

I problemi principali sono la carenza di competenze specialistiche e le infrastrutture tecnologiche inadeguate. Le aziende preferiscono dotarsi di mezzi propri, ma questo richiede tempo e investimenti significativi e molti esitano a utilizzare servizi cloud per questioni di sicurezza.

Irene Finocchi, direttrice del corso di Management and Artificial Intelligence, osserva che non è un problema di investimenti, ma piuttosto di incertezza normativa. Le aziende non sanno fin dove possono spingersi legalmente con l’AI, anche a causa della mancanza di una chiara legislazione europea. Inoltre, sottolinea l’importanza di formare personale non solo tecnicamente competente, ma anche capace di applicare l’AI al proprio settore di attività (che non è banale, facile parlare ma servono fatti e casi d’uso concreti).

❗ ORA: rileggi tutto sostituendo la parola “intelligenza artificiale” con “digitale” o “e-commerce”. Siamo alle solite, ad ogni innovazione sembra sempre di essere allo stesso cancelletto di partenza. 😑 Noia.

Fonte: IlSole24ORe

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