La ristrutturazione di Volkswagen procede a grandi passi: entro il 2030, circa 20.000 dipendenti lasceranno volontariamente il gruppo come parte di un piano di riorganizzazione delle attività tedesche per fronteggiare la domanda in calo nel settore auto.

Durante un’assemblea a Wolfsburg, Gunnar Kilian, membro del board e responsabile HR, ha parlato di “progressi misurabili” sui costi e di uscite gestite in modo socialmente responsabile nei sei stabilimenti tedeschi. David Powels, CFO del brand VW, ha sottolineato sfide strutturali: ritorni troppo bassi sui veicoli elettrici, investimenti elevati e un punto di pareggio ancora troppo alto.

Il piano, già annunciato lo scorso dicembre, prevede:

  • Taglio della capacità produttiva in Germania di oltre 700.000 unità
  • Riduzione della forza lavoro di circa 35.000 posti entro il 2030
  • Riconversione dello stabilimento di Wolfsburg per produrre solo veicoli elettrici dal 2027, con possibile introduzione temporanea della settimana lavorativa di 4 giorni

Secondo Daniela Cavallo, presidente del consiglio di fabbrica, i lavoratori saranno chiamati a turni extra ora per bilanciare la riduzione delle ore in futuro. Intanto, la produzione della Golf a motore termico sarà spostata in Messico, mentre Wolfsburg ospiterà la produzione della nuova Golf elettrica e del successore del T-Roc.

🚘 La trasformazione è profonda, necessaria e, per certi versi, inevitabile. Certo è che tutto il settore, non solo Volkswagen è decisamente sotto pressione.