Ogni giorno, oltre un milione di robot lavorano nei magazzini Amazon.
Prelevano articoli dagli scaffali, li spostano, li smistano, li confezionano.
Senza sosta, senza errori e quasi senza bisogno di persone.

Secondo un’inchiesta del Wall Street Journal, la “forza robotica” di Amazon sta ormai raggiungendo quella umana, con numeri mai visti prima. E in alcuni magazzini progettati per le consegne nello stesso giorno, la presenza di operatori è davvero minima.

L’automazione ha permesso di aumentare l’efficienza, ridurre la fatica fisica, e in alcuni casi creare ruoli più qualificati per chi lavora ancora nei centri logistici.
Ma è innegabile che l’impatto si faccia sentire anche sul fronte opposto: meno assunzioni, meno necessità di manodopera, un ritmo di lavoro sempre più dettato dalle macchine.

Per fare un esempio, nel 2015 un dipendente Amazon negli Stati Uniti gestiva in media 175 pacchi all’anno. Oggi ne gestisce 3.870.
Un salto enorme, non solo perchè il mercato dell’e-commerce sia esploso ma perchè è entrata in scena la robotica.

E pensare che il tutto è iniziato nel 2012, con l’acquisizione di Kiva Systems per 775 milioni di dollari, oggi Amazon Robotics. Da lì in poi, è stato un crescendo di innovazione e automazione, che oggi cambia il modo in cui pensiamo alla logistica… e al lavoro.

Ora, piaccia o spaventi, dobbiamo conviverci e continuare a reinventarci.

Leave a Reply

All fields marked with an asterisk (*) are required

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.