
Google ha recentemente guidato un round da 3 milioni di dollari per Arva AI, una startup che offre soluzioni per il KYB e AML per banche e fintech.
Ora, Arva non so nemmeno chi sia ma so quanto siano una spina nel fianco, una zavorra e unpo costo i processi legati all’Anti-Money Loundering e Know Your Business. E allora mi sono informato anche se 3 milioni per il signor G sono il nulla cosmico.
Arva AI utilizza l’intelligenza artificiale generativa per automatizzare l’80% delle attività di verifica aziendale (KYB), trasformando dati frammentati e non strutturati da registri, social media, siti web e documenti in valutazioni di rischio immediate. Questo approccio riduce significativamente i tempi di revisione manuale, permettendo alle istituzioni finanziarie di completare le procedure di onboarding in pochi secondi, mantenendo al contempo elevati standard di conformità.
Banche ma soprattutto fintech e insurtech sudano sette camicie per rispettare normative sempre più rigorose in materia di antiriciclaggio (AML) e verifica aziendale (KYB). Le soluzioni tradizionali, spesso basate su processi manuali, risultano lente e costose. L’adozione di tecnologie avanzate come quelle offerte da Arva AI rappresenta un’opportunità per migliorare l’efficienza operativa e ridurre i rischi associati alla non conformità.
E questo è un business della gallina dalle uova d’oro.
Il finanziamento è stato guidato da Gradient, il fondo di investimento di Google focalizzato sull’intelligenza artificiale, con la partecipazione di Y Combinator, Amino Capital, Olive Tree Capital e altri angel investor del settore fintech.