Coinbase sotto attacco: cosa significa per il mondo cripto (e non solo)

Nuovo colpo grosso nel mondo delle criptovalute: Coinbase, piattaforma di riferimento negli Stati Uniti e non solo, è stata vittima di un sofisticato attacco informatico.

🧨 Il danno stimato? 400 milioni di dollari.
Non è il più grave nella storia del cripto hacking, ma è il più simbolico: gli hacker hanno colpito il cuore dell’industria.

Conosciuta come la pioniera nell’integrazione tra criptovalute e finanza tradizionale, Coinbase:

  • È la prima piattaforma crypto quotata in Borsa
  • Custodisce la maggior parte dei 122 miliardi di dollari in Bitcoin detenuti da ETF spot
  • È appena entrata nell’indice S&P 500, aprendo la strada a fondi pensione e strumenti finanziari tradizionali

Ma proprio a ridosso di questo traguardo, la doccia fredda:
🔍 Violazione dei dati sensibili di clienti ad alto valore
💸 Tentativo di estorsione da 20 milioni di dollari
💣 Crollo in Borsa del -7,2% in un solo giorno

Come è successo?
Gli hacker avrebbero corrotto degli operatori di un servizio clienti esternalizzato, ottenendo accesso a:

  • Dati personali e bancari
  • Documenti d’identità
  • Storico e saldi degli account

📬 L’11 maggio la richiesta di riscatto. La risposta di Coinbase?
Nessun pagamento. Al contrario:
👉 Taglia da 20 milioni di dollari per chi fornirà informazioni utili all’arresto dei responsabili.

Le indagini puntano su alcuni operatori basati in India.
Tra le vittime anche un profilo “di alto livello”, non ancora identificato.
Il Garante UK ha aperto un fascicolo: possibili sanzioni fino al 4% del fatturato globale.

Una storia che mette in luce una fragilità scomoda:

anche i giganti della cripto economy sono vulnerabili.
E quando il bersaglio si sposta ai vertici, le conseguenze non sono solo tecniche, ma sistemiche.

Nel mondo decentralizzato, la fiducia è ancora una questione centralizzata.

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