Il fintech deve essere maggiormente regolamentato. É il messaggio lanciato da un paper del Fondo Monetario Internazionale dall’inquietante titolo: “Il lato oscuro della luna? Fintech e stabilità finanziaria”. 😥

Il paper sottolinea come, nonostante il contributo positivo del settore fintech all’efficienza e all’inclusività finanziaria, sia necessario affrontare attentamente i rischi associati alla sua rapida crescita. Crescita che in effetti è esponenziale: il valore totale degli investimenti nelle startup fintech a livello mondiale è passato da un miliardo di dollari nel 2008 a 247 miliardi nel 2022. 🚀

La crescita incessante del fintech crea nuove opportunità nel settore dei servizi finanziari ma, allo stesso tempo, presenta delle sfide, in particolare legate alla complessità tecnologica e alle minacce alla sicurezza informatica.

➡Il fintech potrebbe presentare rischi sistemici per la stabilità finanziaria, inclusa la possibilità di esposizione ai rischi legati alla cybersecurity, amplificazione della volatilità del mercato e potenziale trasmissione di rischi tra consumatori e istituzioni finanziarie.

Morale: i regolatori sono chiamati a lavorare per prevenire i rischi sistemici.
( 🤔 ma ci voleva davvero un paper del FMI?)

Nota: il paper è firmato da un economista americano (Serhan Cevik).
Non so bene come stiano girando le cose laggiù ma in Italia e in Europa i nostri regolatori sono ampiamente sul pezzo. Eviterei di creare allarmismi intorno a un settore che sta, in modo dirompente, cambiando lo status quo delle cose. Se è vero che dobbiamo permettere alle fintech di lavorare senza ingabbiarle, è sicuramente vero che dobbiamo continuare a impegnarci a livello di sicurezza informatica e nella gestione degli algoritmi (pardon, dell’AI) che prendono molte delle decisioni che possono spostare degli equilibri delicati (Es: i prestiti digitali).

Fonte: MF

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