Sempre meno compagnie scelgono soluzioni tech completamente personalizzate: cresce infatti l’interesse verso estensioni dei sistemi legacy tramite wrappers* o piattaforme SaaS

Negli Stati Uniti, circa metà delle principali compagnie Danni opta per acquistare e configurare sistemi, mentre l’altra metà li sviluppa internamente. In Europa, invece, la maggior parte delle incumbent utilizza piattaforme COTS (Commercial Off-The-Shelf – sempre più configurabili) e sta decidendo se aggiornarle.

✅ Lo conferma McKinsey nel report “How P&C insurers can successfully modernize core systems” (pubblicato quattro settimane fa), che esplora approcci build‑buy‑upgrade e individua sei dimensioni per una scelta consapevole:

  1. Funzionalità e capacità della piattaforma
  2. Personalizzazione di workflow ed experience digitale
  3. Governance dei dati e controllo
  4. Time‑to‑market e costi
  5. Competenze organizzative & leva sull’innovazione
  6. Rischi di migrazione e modello target

Controllo vs velocità:

  • Sviluppo proprietario offre massimo controllo, personalizzazione e capacità di integrazione, ma ha tempi lunghi, scalabilità limitata e costi elevati.
  • Soluzioni COTS/SaaS garantiscono implementazione più rapida, aggiornamenti continui e innovazione vendor‑driven, ma possono presentare complessità in fase di integrazione .

McKinsey sottolinea che oggi le compagnie non parlano più di “Buy or Build”, ma piuttosto di “Build and Buy/Upgrade”: molti optano per wrapper o upgrade incrementali dei sistemi legacy quasi equivalenti a piattaforme SaaS

La modernizzazione non è solo un tema tecnologico, ma una trasformazione organizzativa: richiede una visione condivisa tra business e IT, una governance efficace e un change management attivo.

Infine, fondamentale è la selezione del vendor: deve avere roadmap chiara, architettura API‑first e microservizi, capacità multi‑giurisdizionali, solida base finanziaria, ecosistema attivo e un dialogo continuo con il cliente .

*Che cosa sono i wrappers?

Nel contesto IT — e in particolare nei progetti di modernizzazione dei sistemi legacy — i wrapper sono strati software che “avvolgono” un sistema esistente per:

  • estenderne le funzionalità,
  • abilitare l’integrazione con nuove tecnologie,
  • evitare o posticipare una riscrittura completa del sistema.

In parole semplici:

Un wrapper è come un adattatore: ti permette di usare qualcosa di vecchio (es. un sistema core scritto decenni fa) in modo nuovo, rendendolo compatibile con interfacce moderne (es. API REST, app mobile, piattaforme SaaS).


Esempi pratici in ambito assicurativo:

  • Un vecchio gestionale sinistri può essere “wrappato” per esporre i suoi dati via API e integrarli in un portale clienti moderno.
  • Un sistema di policy administration può essere “incapsulato” in un wrapper che traduce input/output per dialogare con moduli digitali (preventivatori, CRM, chatbot…).

Vantaggi:

  • Evita una migrazione “big bang” rischiosa e costosa
  • Consente l’evoluzione graduale
  • Abilita l’interoperabilità con ecosistemi cloud e SaaS

Limiti:

  • Il sistema sottostante rimane legacy
  • La complessità può aumentare (uno strato in più)
  • A lungo termine può diventare una toppa, non una vera modernizzazione

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