Revolut ha avviato una vendita secondaria di azioni che porta la sua valutazione a ben 75 miliardi di dollari, consolidando la sua trasformazione da startup a colosso dei servizi finanziari digitali.
L’operazione consente ai dipendenti di vendere fino al 20% delle proprie quote (a $1.381 per azione), offrendo così liquidità a chi ha contribuito alla crescita della società.
I numeri:
- Valutazione passata da $33 mld (2021) a $45 mld (2023), fino agli attuali $75 mld.
- Ricavi 2024 a $4 miliardi, in crescita del 72%.
- Oltre 60 milioni di clienti nel mondo, di cui 11 milioni solo nel Regno Unito.
- Redditività sostenuta da trading crypto, interessi e commissioni.
Da notare che questa vendita non comporta un aumento di capitale, ma solo il passaggio di quote tra azionisti: un chiaro segnale della forte domanda da parte degli investitori, nonostante un mercato IPO ancora sottotono.
Per dare un’idea: a $75 miliardi Revolut vale più di Nubank e quasi quanto Coinbase.
Un risultato impressionante per una fintech europea che, in appena dieci anni, ha messo in discussione il ruolo delle banche tradizionali.
What’s next?
Revolut punta a:
- espandersi negli Stati Uniti, dove valuta acquisizioni per ottenere una licenza bancaria nazionale;
- completare il percorso verso la licenza bancaria UK;
- rafforzare la sua posizione come alternativa credibile alle banche tradizionali.
Il dato più interessante è la fiducia degli investitori: credono sempre di più che i modelli digital-first possano sostenere margini, scalabilità e compliance. Bene, vediamo alla lunga.