Stento a crederci ma ormai ci siamo: a breve potremo mostrare alle forze dell’ordine, in caso di controllo, la patente digitalizzata che avremo sul cellulare.

In arrivo per l’estate il nostro portafoglio digitale!

Il decreto PnRR, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, istituisce ufficialmente il Sistema di portafoglio digitale italiano (IT-Wallet).
Questo sistema si compone di due parti: una pubblica, accessibile tramite l’app IO, e una privata, chiamata IT-Wallet privato.
Inizialmente sarà possibile caricare sull’app documenti come la patente di guida, la tessera sanitaria e la carta europea della disabilità ma sarà necessario attendere diversi mesi e l’emanazione di un decreto attuativo per le linee guida.
Si prevede che entro l’estate sarà possibile integrare questi documenti sull’app IO, utilizzabili principalmente offline.

Il lancio completo dell’app IO per operazioni online avverrà alla fine dell’anno o nei primi mesi del 2025, con una fase di sperimentazione intermedia.

Le imprese private dovranno adeguarsi gradualmente per accettare i documenti digitali e potrebbero richiedere un contributo per i servizi offerti. L’emissione dell’IT-Wallet pubblico sarà gratuita per cittadini e imprese.

La gestione dell’infrastruttura sarà affidata a PagoPa e al Poligrafico dello Stato, con quest’ultimo responsabile anche della gestione dei sistemi di identificazione digitale.

Si prevede che l’accesso all’IT-Wallet sarà possibile tramite Spid o la carta d’identità elettronica (Cie), con l’uso della Cie probabilmente privilegiato per servizi privati critici.

Il sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, ha sottolineato l’importanza dell’IT-Wallet come strumento per accelerare la digitalizzazione in Italia, migliorando l’accesso dei cittadini ai servizi digitali e aumentando l’efficienza della Pubblica Amministrazione.

Che bomba, i nostri figli davvero non useranno mai più il portafogli, sarà tutto in quel dannato pezzo di plastica pieno cristalli liquidi, cicuiti stampati e conduttori. Fantascienza.

P.S.
Nel frattempo il 100% della partecipazione in PAGOPA, detenuta in precedenza dal Ministero dell’Economia, è passata nelle mani del Poligrafico e Zecca dello stato (51%) e… Poste Italiane!