Il cloud è l’infrastruttura portante su cui poggia l’Intelligenza artificiale, la narrativa più potente che muove (e giustifica) le valutazioni dei titoli tecnologici.

Ma chi sono davvero i signori del cloud? Uno sguardo ai numeri del Q2 2025 lo chiarisce bene (fonte: Statista):

  • Amazon Web Services domina con il 30% del mercato
  • Microsoft Azure segue al 20%
  • Google Cloud tiene il passo al 13%
  • Più lontani i cinesi Alibaba (4%) e Tencent (2%), mentre l’Europa prova (faticosamente) a dire la sua con iniziative come GaiaX.
    Completano il quadro altri nomi noti: Oracle (3%)Salesforce e IBM Cloud (entrambe al 2%).

Il dominio di Bezos

AWS resta da anni il vero motore di Amazon: nel solo primo semestre 2025, l’azienda ha generato 21,7 miliardi di dollari di utile operativo dal cloud, su 37,57 complessivi.
Un modello nato come esigenza interna e diventato la fonte principale dei profitti.

Diverso il caso Microsoft: niente urgenza “interna”, ma la capacità di spingere sul cloud grazie all’incredibile diffusione dei propri software aziendali. Non a caso, nell’ultimo trimestre, l’Intelligent Cloud ha portato a casa oltre 12 miliardi di utile operativo.

Google? Più contenuta dal lato redditività (2,8 miliardi nello stesso periodo), ma in crescita costante di quota di mercato: dal 9% del 2019 al 13% attuale.

AI e Capex da record

La battaglia sul cloud è cruciale: non solo perché è l’ossatura della digitalizzazione, ma anche perché è il regno dell’AI.
Morgan Stanley stima che nei prossimi tre anni gli investimenti globali in infrastrutture AI supereranno i 3.000 miliardi di dollari. Nel solo 2025, Amazon, Microsoft, Google e Meta spenderanno oltre 400 miliardi tra data center e cloud.

Cifre enormi, che fanno sorgere dubbi sulla sostenibilità dei ritorni. Ma ad oggi, le previsioni catastrofiche sono sempre state smentite.

E mentre i numeri continuano a salire, va ricordato che i primi clienti di molte applicazioni AI sono gli stati e i loro eserciti: un mercato che nel 2024 valeva già oltre 13 miliardi e che nel 2032 dovrebbe triplicare.

Cloud, AI, investimenti miliardari e, purtroppo, anche applicazioni militari: il futuro del cloud è molto più che tecnologia. È geopolitica.

Fonte: IlSole24Ore

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