Duna, una promettente startup europea fondata da ex dirigenti di Stripe, ha appena chiuso un round Seed da 10,7 milioni di euro, guidato da Index Ventures e con la partecipazione di investitori da Adyen, Snowflake, Notion e Goldman Sachs (fonte)
Ma che cosa fa Duna, che cosa c’entra Stripe?
Fondata nel 2023 da Duco Van Lanschot e David Schreiber, ex dirigenti di Stripe, Duna ha sede in Germania e nei Paesi Bassi. Van Lanschot ha guidato le operazioni Stripe in Benelux e DACH, mentre Schreiber ha gestito team di prodotto per sei anni.
I fondatori hanno identificato un problema ancora irrisolto nel mondo digitale: l’identità aziendale. I sistemi attuali sono obsoleti, frammentati e spesso manuali, generano frodi, inefficienze e sanzioni. La loro esperienza diretta, con processi KYB lunghi e frustranti, li ha spinti a creare una soluzione radicale.
Duna automatizza i processi KYC/KYB con una piattaforma API-driven che riduce i tempi di onboarding da giorni a poche ore, grazie a tecnologie AI per l’analisi documentale, i controlli biometrici e la verifica continua.
L’obiettivo è quindi quello di aiutare aziende fintech, assicurazioni e marketplace a gestire in modo semplice, rapido e sicuro i processi di verifica KYB, KYC e AML.
In pratica: meno burocrazia, onboarding più veloci, e maggiore compliance.
Tra i clienti già attivi ci sono nomi come Plaid, Moss e Bol, che dichiarano di avere migliorato le conversioni di onboarding fino al +38% grazie alla loro piattaforma.
Duna punta a creare una sorta di passaporto digitale per le imprese: un’identità condivisibile, verificabile e universale. Questa visione prevede un futuro in cui le aziende possono identificarsi in modo istantaneo, sicuro e universale, riducendo la dipendenza da processi manuali e documentazione cartacea.
Il team è rafforzato da ex talenti di Adyen, Airbnb e Spotify. Tra gli advisor c’è Pieter van der Does, co-fondatore e CEO di Adyen, che paragona la missione di Duna alla complessità affrontata da Adyen agli inizi.
Un progetto da tenere d’occhio, soprattutto per chi lavora nel mondo dei pagamenti, dell’insurtech e del digital onboarding ma… il “nostro” Eudi Wallet, non va in questa direzione? Non è che gli americani ci fregheranno ancora una volta?