Cloud computing, Intelligenza Artificiale, big data: tutto questo si appoggia su un’infrastruttura concreta, fisica, essenziale. I Data Center, elementi strategici e (ancora oggi) distribuiti in modo profondamente squilibrato nel mondo.

Secondo S&P Global Market Intelligence, a fine 2024:

  • Gli Stati Uniti dominano con 3.445 centri dati
  • La Cina segue con 1.810
  • Il Giappone è terzo con 471
  • La Germania (465) e 🇬🇧 la Gran Bretagna (363) guidano l’Europa
  • Francia (243), Olanda (199), Italia (191) si difendono
  • Russia (324), India (295), Australia (245) completano il quadro

📌 Ma non è solo questione di quantità. È questione di potenza operativa.
👉 Gli USA, da soli, sviluppano una Operational capacity di 20,5 GW.
Contro i 9,58 GW in EMEA e 12,2 GW in APAC.

Un gap che, nonostante gli investimenti previsti in Europa (+2,1x) e in Asia (+2,2x), continua ad aumentare: nelle Americhe si stima una crescita di ben 3,4 volte.

Questa supremazia infrastrutturale americana si basa su:

  • un ecosistema militare-tecnologico che da decenni spinge la ricerca
  • un capitale di rischio abbondante e aggressivo
  • colossi hi-tech che dominano sia l’hardware che il software

L’Europa si muove, ma arranca: ha lanciato un piano da 200 miliardi di euro per l’AI, parte dei quali destinati proprio ai data center. In Italia, si stimano 5 miliardi di euro investiti tra 2023 e 2024, e altri 10 miliardi tra 2025 e 2026.

Milano, grazie alla sua posizione nel Mediterraneo e a buone connessioni, si sta trasformando in un hub strategico.

Ma attenzione: il controllo dei data center significa anche controllo dei dati. Sempre più governi vedono l’AI come tema di sicurezza nazionale. E cresce il desiderio (e la necessità) di soluzioni locali.

Come ha detto Giorgio Metta (IIT): “Non è sovranismo tecnologico. È comprensione strategica. Se non padroneggi hardware e software, rischi di restare ignorante sulle tecnologie di frontiera.”

Il dominio USA nell’infrastruttura digitale è palese. Ma la corsa è aperta. E la posta in gioco è altissima: non solo economica, ma geopolitica.

Fonte dati e immagine: IlSole24Ore

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