Hike, una startup tecnologica indiana che in passato era stata valutata oltre 1 miliardo di dollari, ha annunciato la chiusura definitiva.

Nata nel 2012 come app di messaggistica per competere con WhatsApp e sostenuta da investitori come SoftBank, Tencent e Tiger Global, nel 2021 aveva fatto un pivot reinventandosi nel settore del betting/gaming con la piattaforma Rush che ha 10 milioni di utenti e generato oltre 500 milioni di dollari di gross revenue in quattro anni.

Ma la recente decisione del governo indiano di imporre un divieto totale al mondo del gaming/betting ha stravolto il mercato da 23 miliardi di dollari, costringendo startup consolidate come Hike e molte altre a chiudere o ripensare completamente la propria strategia. La misura è stata giustificata con motivazioni sociali e casi di suicidi legati a perdite di gioco.

Diversi player del settore, tra cui Dream Sports, MPL, Zupee e Games24x7, hanno subito forti contraccolpi, con migliaia di licenziamenti e chiusure di sedi in India.

Personalmente non avevo mai sentito parlare di Hike ma è una testimonianza di come un business, anche solido e ben finanziato, possa essere messo in ginocchio da un colpo di regolamentazione improvviso e drastico. Non è solo una questione di scalabilità o di idea vincente, ma di quanto il contesto normativo influisca nella sopravvivenza di un’impresa.

Per chi opera in settori regolamentati, questo è un monito a monitorare costantemente il panorama legislativo e a prepararsi a pivotare o adattarsi con rapidità estrema. Nulla è mai scontato, soprattutto quando si dipende da mercati e normative in continua evoluzione.

Fonte: TechCrunch

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