L’S&P 500 ha toccato per la prima volta i 6.180 punti, chiudendo l’ultima settimana del semestre in grande stile. Una soglia simbolica, che riporta il bilancio YTD in positivo (+5%) e rilancia l’ottimismo sui mercati. Ancora meglio ha fatto il Nasdaq, a +7,5% da gennaio.

Ma il rally nasconde ombre importanti. Il Dow Jones e il Russell 2000 restano indietro, Apple e Google sono lontane dai massimi, e persino Berkshire Hathaway segna un -10% dai picchi. Le “Magnifiche 7” non marciano compatte.

E non è solo questione di titoli: molti investitori istituzionali sono rimasti fuori dai giochi, e in giro si parla già del “rally più odiato”. A trainare, per ora, sono i retail, grazie all’utilizzo massiccio delle opzioni giornaliere — le cosiddette 0DTE (zero days to expiration).

E per chi guarda dall’Europa? Il rally si sgonfia: il rafforzamento dell’euro ha azzerato i guadagni. Per un investitore europeo, l’S&P 500 è in calo del 6,5% da inizio anno.

🔍 Adessoil focus si sposta sui fondamentali: le trimestrali diranno se questo rally ha basi solide o se è solo un fuoco di paglia. E la stagionalità non aiuta: tra luglio e settembre storicamente l’azionario rallenta e i bond tornano protagonisti.

Cosa sono le opzioni 0DTE e perché contano così tanto?


Si tratta di opzioni con scadenza lo stesso giorno in cui vengono acquistate, usate dagli investitori per scommettere sull’andamento intraday del mercato. Sono strumenti ad altissima leva, che richiedono poco capitale ma possono generare impatti significativi.

Il meccanismo è potente:

  1. I retail comprano in massa opzioni call (scommesse al rialzo) su indici o singoli titoli.
  2. I market maker, per coprirsi dal rischio, comprano i titoli sottostanti o i future.
  3. Questo genera ulteriore domanda “meccanica” e spinge ancora più in alto i prezzi.
  4. Il rialzo attira altri investitori, e il ciclo si autoalimenta.

È un effetto a catena, che può gonfiare il mercato anche in assenza di veri flussi fondamentali. E proprio per questo motivo il rally è apparso a molti come artificiale e fragile, basato su dinamiche tecniche piuttosto che su reali prospettive economiche.

Tags: